Ogliastro Marina,distante dal capoluogo circa km 10,sorge tra ridenti colline,pinete di pini di Aleppo e la distesa azzurra dell'omonima baia,che chiude a Sud il golfo di Salerno.Sovrastata a Nord dalla collina detta della Torricella e da ponente dal declivio del Salvatore,che degrada dolcemente sull'estremità della punta,anticamente era denominata Duriarola per la presenza di un attrezzato magazzino attiguo all'approdo, detto "Scario",nelle vicinanze del fiume Arena. La località con annesso approdo,acquistata da alcuni marinai di Atrani nel 977 dal Vescovo Pandone della diocesi di Capaccio ,divenne centro abitato intorno al 1072 e,successivamente casale nel 1131 alle dipendenze del Castello dell'Abate,feudo ecclesiastico dei Benedettini di Cava de Tirreni .Il suo porto  fu utilizzato dalle navi cavensi per i traffici marittimi per la Sicilia ed il nord Africa. Nella seconda metà del secolo sedicesimo,a difesa del piccolo approdo  e del territorio circostante fu edificata una possente torre difensiva anticorsara presso la punta,che chiude la Baia ,in comunicazione visiva ,a nord ,con la torre del Cannetiello ed a sud con la torre Arena. Il territorio per circa un secolo e mezzo rimase deserto ed abbandonato ,usato semplicemente come luogo di produzione agricola e marinara per la presenza di una tonnara.

Divenne luogo di villeggiatura e di caccia,rinomata per i suoi prelibati fichi ,mandorle e vini,quando passò sotto il dominio della famiglia Granito nella prima metà del secolo XVIII, che,proprio alla Punta fece costruire una masseria fortificata per il soggiorno dei suoi coloni e per deposito delle messi e di attrezzi agricoli.La famiglia Granito mise a coltura razionale il territorio previa bonifica e canalizzazione delle acque meteoriche,incrementò la tonnara ed istituì una taverna ad uso dei pescatori,intorno a cui si sviluppò un primo nucleo abitativo di circa 250 individui.

Alla fine del 1780 il marchese Granito cedette un piccolo vano a pian terreno della sua casina di campagna per essere utilizzato dai naturali come luogo di culto,dedicato a Santa Maria delle Grazie.Fu officiata dai padri cappuccini del convento di Perdifumo fino al 1862,poi dai canonici delle Collegiata di Castellabate,ed infine da Don Pietro Passaro,originario del luogo ,che ne divenne anche il primo parroco.L'accresciuto numero della popolazione richiese l'edificazione di un edificio sacro molto più spazioso ,che fu realizzato con le offerte dei cittadini emigranti oltreoceano ,su un terreno messo a disposizione dalla famiglia Gallo-Guercio,dove tuttora si trova.I lavori terminarono nel 1896 e la chiesa fu elevata a parrocchia nel dicembre del 1920.Custodisce un'ottocentesca statua lignea della Madonna delle Grazie,che fu donata dai marinai del luogo scampati ad un naufragio .La chiesa è abbellita esternamente da due edicole votive in piastrelle di ceramica donate da immigrati in America e dal sacerdote Don Marco Giannella,in occasione del suo venticinquesimo anno di sacerdozio.

Il moderno e tranquillo villaggio turistico è fornito di frequentate strutture alberghiere edificate nei punti più panoramici del suo litorale. E' attraversato da una lunga e larga arteria delimitata da fitte e riposanti pinete,utilizzate dai campeggiatori e dagli amanti delle escursioni all'aria aperta .La lunga e sabbiosa spiaggia dell' Arena e della rada della punta sono molto frequentate da turisti stranieri e italiani.L'ombra di un grande albero al centro della vasta piazza Papa Giovanni XXIII, di recente lastricata in pietra locale,accoglie amorevolmente i visitatori,mentre il lungomare delle tartarughe ricorda l'importante evento della schiusura di trentuno uova della tartaruga caretta-caretta. Infine una terrazza sul mare,su cui trovasi il monumento alla Croce,offre una vista panoramica totale della rada d'Ogliastro e della costiera cilentana fino ad Acciaroli. Tutto è lindo in questo piccolo eden del riposo e delle vacanze all'insegna della tranquillità e del contatto con la natura.

 

(a cura del Prof.Gennaro Malzone)